A che Gioco Giochiamo?

Seduta Gioco "Dama Cinese"

Regole del Gioco

La "Dama Cinese" è un gioco da tavolo a cui possono partecipare da due a sei giocatori. Si gioca su di una scacchiera formata da caselle esagonali disposte a forma di stella a sei punte. L'obbiettivo del gioco   è di spostare le proprie pedine da una punta a quella opposta.

Le pedine possono muoversi come nella Dama tradizionale: una mossa in diagonale o più mosse "saltando le pedine altrui". Le pedine che vengono saltate non si eliminano, in quanto per vincere il gioco sono necessarie tutte le pedine. Un giocatore può saltare anche le proprie pedine, e può muoversi sempre sia avanti che indietro (sempre diagonalmente). Una pedina, come nella dama tradizionale, non può saltare in un colpo solo due pedine consecutive.

Nonostante il nome, la dama cinese non è stata inventata in Cina (non è una variante della dama né degli scacchi cinesi): la sua origine è tedesca ed è un gioco molto diverso dalla dama. Questo nome è una traduzione di Chinese checkers, nome che le è stato dato successivamente negli Stati Uniti perché suonava più esotico. Il suo nome originale in tedesco è Stern-Halma, poiché è molto simile al gioco Halma, da cui differisce principalmente per la scacchiera a stella (Stern).

Seduta Gioco "Filetto"

Regole del Gioco

È un gioco per due persone. Ognuno dispone di "pedine" bianche o nere.

Il filetto, noto anche come "Tris", oppure "Noughts and Crosses" all’inglese e all'americana "Tic-Tac-Toe", impegna in lunghe sfide molti studenti. Scopo del gioco è “fare filetto” ovvero riuscire ad allineare tre gettoni simboli uguali, crocette per un giocatore, punti o cerchietti per l’altro, su una scacchiera quadrata 3 x 3, quindi su nove caselle, cercando di impedire all’avversario di fare altrettanto. Vince il primo che riesce a fare filetto. In figura c’è un esempio di partita a filetto, vinta dal giocatore "x", con una fila verticale. I ragazzi olandesi accompagnavano un tempo la loro vittoria con l'esclamazione: "Boter, melk en kaas, ik ben de baas" (Burro, latte e formaggio, io sono il campione).

Il Controfiletto si gioca invece con la regola opposta: vince il giocatore che costringe l'avversario a collocare tre segni o tre gettoni uguali in fila.

Nel Filetto pazzo ogni giocatore può tracciare nelle caselle il segno che più preferisce, crocette o cerchietti, vince il primo giocatore che chiude tre segni uguali in fila.

Si può complicare ulteriormente il filetto passando a scacchiere più grandi, 4 x 4, 5 x 5 oppure giocando “a campo aperto”, senza altri confini che non siano quelli del foglio quadrettato sul quale si gioca. In quest’ultimo caso, i segni uguali da mettere in fila diventano però cinque.

STORIA
Questo è un gioco che ha origini molto antiche. I documenti ritrovati testimoniano la sua conoscenza da parte di svariati popoli fra cui Egizi, Greci, Irlandesi, Fenici e addirittura da popoli vichinghi situati in Norvegia. Questo gioco compare anche nel "Libro dei Giochi" di Alfonso X il Saggio, ma anche nel talmud "Sogno di una notte di mezza estate". Di Shakespeare. Su una lastra del soffitto del tempio di Kurna, in Egitto, è stata rinvenuta una scacchiera scolpita probabilmente dagli operai che lo costruirono intorno al 1400 a.C. Un altro disegno fu trovato negli scavi della prima città di Troia. Un altro ancora, scolpito nella pietra, in una tomba dell’Età del Bronzo, situata nella Contea di Wicklow in Irlanda, consente di ritenere che furono i primi mercanti, provenienti dalla Grecia o dalla Fenicia, ad introdurre questo gioco nell’Europa settentrionale.
In tutti i paesi che circondano il Mediterraneo si trovano una infinità di questi giochi in genere graffiti sui gradini di edifici pubblici, Templi, Oracoli, Basiliche, Circhi, Stadi, Teatri, tutti luoghi in cui c’era da aspettare, sembrerebbe che in tutti questi posti l’attesa abbia generato i giochi - passatempi.

Curiosità...

Le due "sedute ludiche" sono coordinate con la "fontanella" adiacente e fortemente caratterizzate da immagini stilizzate come moderni graffiti, queste sedute sono state eseguite artigianalmente nel 2006 da "Animum Ludendo Coles", anno dell'installazione delle stesse,  Le sedute di travertino poggiano su una base di mattoni di Tufo, la fontanella, realizzata sempre in Travertino, ha la vaschetta e la copertura in pietra Basaltina. (prog. Arch. S.Centenaro)